La competizione rappresenta un aspetto
fondamentale della pratica aerostatica e si può dire che ne fa parte fin dal
principio della sua storia. All'inizio fu la ricerca di un primato, poi il
desiderio di compiere un'impresa di grande portata, come la traversata di
mari o catene montuose, poi la voglia di confrontarsi direttamente con altri
piloti per vedere chi fosse il più bravo. Questi confronti, all'inzio molto
semplici, si sono fatti via via più articolati e complessi, sono nati
regolamenti specifici e sono stati formati ufficiali di gara preparati per
gestire gli eventi agonistici in tutti i loro aspetti sotto l'egida degli
enti sportivi nazionali e internazionali e sono state stilate classifiche e graduatorie
anche per i record di specialità.
Una competizione tra mongolfiere ha
delle caratteristiche peculiari che la differenziano da altre pratiche
agonistiche. Non è un confronto tra macchine, come nell'automobilismo o nella
vela; non è un confronto tra squadre, come nel calcio; non è un duello come
nella scherma o nel tennis non è un confronto fisico che richieda particolari
doti di forza e di resistenza. Nelle gare di mongolfiere, nonostante il largo
impiego della tecnologia che si fa ormai da diversi anni, sono ancora
l'abilità, l'intelligenza e l'esperienza umana a prevalere sulla macchina e
sui mezzi tecnici.
La maggiore facilità di uso e la
maneggevolezza del pallone ad aria calda ha consentito infatti di sviluppare
gare di precisione. All'inizio si cominciò con gare semplici come, per
esempio, raggiungere un luogo determinato, ma via via si complicò il compito
ai piloti ideando nuove prove e combinandole fra loro in base al tipo di
territorio e alle condizioni meteorologiche. I regolamenti sono divenuti di
conseguenza sempre più complessi e dettagliati e la loro conoscenza è oggi un
elemento esso stesso della gara. Questa evoluzione ha reso necessario creare
appositi commissari di gara dando vita a una serie di figure specializzate
indispensabili all'effettuazione ed al buon funzionamento di un campionato:
observer, debriefer, scorer, giudici, measuring team, ecc. Anche gli
equipaggi hanno via via affinato ruoli e competenze dividendo compiti e
responsabilità tra pilota, navigatore ed equipaggio di terra. Le competizioni
sono regolate da un'apposita commissione sportiva (CIA, Commission
internationale d'aérostation) che fa capo alla FAI (Fédération aéronautique
internationale, il massimo organismo degli sport aeronautici) e si articolano
in campionati nazionali, campionati europeo, campionati mondiali e World Air
Games (di cui finora sono state disputate tre edizioni: in Turchia nel 1997,
in Spagna nel 2001 e in Italia nel 2009). Il primo campionato mondiale si
tenne nel 1973 ad Albuquerque (New Mexico, Usa), mentre il primo campionato
europeo è del 1980. In Italia il primo campionato nazionale si svolse nel
1988 a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia (regione che ha ospitato la
metà dei campionati che si sono svolti fino ad oggi nel nostro paese).
Lo svolgimento di un campionato segue
uno schema preciso. Dopo la registrazione dei partecipanti (piloti, equipaggi
e commissari di gara) si svolge un briefing generale in cui viene esaminato
il regolamento che viene opportunamente integrato da indicazioni specifiche
relative alle condizioni climatiche e del territorio dove si svolgeranno le
gare. Al briefing generale vengono inoltre date tutte le informazioni
tecniche, operative e logistiche necessarie al corretto svolgimento della
manifestazione e viene inoltre distribuita la documentazione relativa. Un
campionato di prima categoria FAI (mondiali, europei o WAG) dura di solito
una decina di giorni, dei quali sei o sette sono occupati dalle competizioni.
A meno di condizioni meteo avverse, ogni giorno si svolgono di regola due
voli di gara, uno al mattino e uno al pomeriggio, ognuno dei quali si
articola in una serie di prove (task). Lo scopo di una gara di
mongolfiere per un pilota consiste nel lanciare un marker (un
sacchetto di 10 cm per 10 cm del peso di 80 gr fissato ad un nastro colorato
di nylon lungo un metro e mezzo) il più vicino possibile ad un bersaglio
stabilito. Da diversi anni sono state introdotte prove in cui i bersagli
vengono determinati non solo dalle coordinate geografiche, ma anche dalla
quota. La posizione del pilota rispetto al bersaglio, e quindi il suo
punteggio, viene determinata in base ai dati raccolti da un logger che registra tutti i
dati sulla rotta seguita durante il volo di gara che vengono poi elaborati da
un computer.
La somma dei punteggi conseguiti nelle
diverse prove di gara, calcolati secondo un algoritmo che tiene conto di vari
fattori, al netto di eventuali penalizzazioni, determinano la classifica e
quindi il vincitore di una competizione. Le prove in cui si articola un volo
di gara sono scelte di volta in volta dal direttore di gara tra quelle previste dal
regolamento ufficiale tenendo
conto delle condizioni meteorologiche e della velocità e direzione del vento
in relazione alle caratteristiche dell'area di gara. Ogni volo di
competizione viene preceduto da un apposito briefing nel quale tutte queste
informazioni vengono rese note ai piloti (e agli observer loro assegnati,
quando è previsto il loro impiego). A questo bisogna aggiungere il rispetto
del codice della navigazione aerea, della normativa inerente il volo in
pallone e di tutte le indicazioni di sicurezza stabilite dai responsabili
delle competizione. Per un pilota, e per il suo equipaggio, la conoscenza di
tutte queste informazioni e la padronanza del regolamento sono cognizioni
fondamentali per un buon esito della gara. Il pilota bravo è quello che
riesce a gestire sapientemente tutti i diversi fattori che entrano in gioco
nella competizione. Il pilota più bravo è quello che riesce a mantenere la
migliore continuità di risultati positivi nell'arco di tutto un campionato e
a compiere il minor numero di errori, riuscendo alla fine a prevalere gli
altri avversari. |
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